La necessità di un limite etico all'intelligenza artificiale

L'intelligenza umana tramonta, soffocata dai bagliori funerei di supporti digitali sempre più invasivi e irrinunciabili.

E' una società, quella occidentale, che scrive e legge raramente come raramente elabora un pensiero critico in grado di deviare rispetto al selciato battuto e rassicurante del pensiero dominante.

L'intelligenza umana tramonta soffocata da quella artificiale.

Non si parla di altro, in ogni contesto e ad ogni latitudine.

L'intelligenza artificiale sta assumendo, sempre più, la veste di evento epocale in grado, come la macchina a vapore di Watt, di stimolare la decima o undicesima rivoluzione industriale ( ho perso il conto ).

Ma ogni rivoluzione, politica o industriale, ha la necessità di incontrare dei limiti etici in grado di salvaguardare l'umano dalla deriva del relativismo.

Di ciò si occupano, in questi mesi, anche il Vaticano e le istituzioni educative private ad esso collegate.

Risale all'inizio del 2023 un documento congiunto delle "religioni abramitiche" impegnate a "promuovere una "algoretica", ovvero uno sviluppo etico dell'intelligenza artificiale": un documento nato in seno alla Pontificia Accademia per la Vita e denominato "Rome Call for AI Ethics" ( PER APPROFONDIRE )

Del resto, il tema delle nuove tecnologie, "dotate di potenzialità dirompenti e di effetti ambivalenti" sarà anche il tema cardine della prossima giornata della pace ( in programma il 1 gennaio del 2024 ) ove Papa Francesco rifletterà sulle necessità che esse siano poste "a tutela della casa comune e non diano adito a disuguaglianze" ( PER APPROFONDIRE )

Stona un po' sentire il Vaticano occuparsi di intelligenza artificiale piuttosto che di salvezza delle anime e, pur tuttavia, se gli alti prelati avvertono la necessità di porre un argine al progresso illimitato di questi tempi, evidentemente un problema etico e morale connesso esiste.

E' notizia di qualche mese fa, l'autorizzazione fornita a Neuralink di Elon Musk di impiantare microchip in un cervello umano.

Neuralink cerca "qualcuno disposto a farsi rimuovere un pezzo del cranio da un chirurgo in modo che un grande robot possa inserire una serie di elettrodi e fili supersottili nel cervello. Quando il robot avrà finito, il pezzo mancante del teschio sarà stato sostituito con un micro-computer delle dimensioni di una moneta. Un dispositivo che avrà un compito ben preciso: leggere e analizzare l'attività cerebrale della persona, quindi trasmettere queste informazioni – in modalità wireless - a un laptop nelle vicinanze."

Ufficialmente l'operazione dovrebbe avere la finalità di competere nell'ambito della cura di malattie del sistema nervoso e mentali.

La degradazione morale del sistema, tuttavia, è quella per cui viene ipotizzata, nei prossimi decenni, la possibilità di "avere cliniche, un po' ovunque, capaci di sottoporre pazienti a interventi del genere e capaci di creare individui ibridi ( uomo-macchina ) nel giro di 15 minuti. Cyborg in grado di scaricare la conoscenza o di caricare i loro pensieri in un archivio, o anche in altri cervelli. «Sembrerà piuttosto strano, ma alla fine raggiungeremo la simbiosi con l'intelligenza artificiale» afferma Musk ( PER APPROFONDIRE ).

Si scorge, in lontananza, lo spettro del transumanesimo.

Ci eravamo lasciati preoccupati degli svedesi che si facevano impiantare il bancomat nel braccio e ci ritroviamo ostaggi di un miliardario annoiato che vuole inserire microchip nel cervello umano.

Nel frattempo, Elon Musk, in "pompa magna", sarà ospite della kermesse di Fratelli d'Italia "Atreju", questo sabato ( LINK ARTICOLO ).

Cosa c'entra Musk con il partito della Meloni?

Perchè non invitare un Veneziani o uno Sgarbi, gente che conosce e sa raccontare la bellezza, storica e letteraria,  della morale e della virtù?.

Mai avrei mai immaginato "ponti d'oro" innalzati alla presenza di un alfiere del globalismo e del progresso sfrenato e senza limiti roso dall'ambizione di prendere l'uomo per mano e accompagnarlo nell'atto di "trasumanare".