La terza Roma

Mosca e la traslatio imperii

Il concetto di "traslatio imperii", riflessione di matrice medievale ripresa successivamente dal Mommsen e da Kapuscinski, ci racconta del ciclico destino delle grandi civiltà.

I grandi imperi, quasi come un organismo umano, nascono, crescono e muoiono perdendosi in ineludibili rivoli di decadenza rappresentativi del germe da cui risorgere.

Da qui, l'idea che, nei secoli, ad esempio, i valori e le virtù della Roma repubblicana, all'indomani del crollo dell'impero di occidente nel 476 dc, si siano progressivamente spostati ( traslatio ) verso oriente facendo di Costantinopoli prima e Mosca successivamente, la seconda e terza Roma.

Nell'accezione ideologica che, in questi giorni, prende piede con riferimento al conflitto russo-ucraino, la definizione di Mosca come "terza Roma" in grado di opporsi al decadente contesto occidentale, torna a prendere piede tra filosofi e storici.

Su tutti Aleksandr Dugin, di cui riportiamo di seguito alcuni significativi passaggi:

"Ecco perché noi siamo Roma [si riferisce al mito della Terza Roma, la capitale del nuovo impero dopo la caduta di Roma e Costantinopoli, che veniva chiamata la Seconda Roma. Dunque il nuovo impero cristiano]. Chi si è opposto a Roma è Cartagine. Anche Cartagine era grande, forte, e il suo potere non sembrava avere limiti. Quel limite fu posto da Roma. Ora, proprio ora, nel fuoco, nella polvere, nel sangue, la Terza Roma sta ponendo il limite alla Nuova Cartagine, rovesciando l'onnipotenza di Babilonia [nel libro dell'Apocalisse la Grande Meretrice di Babilonia è il potere corrotto e lascivo che governava gran parte del mondo conosciuto esercitando una potenza globale]. Noi non possiamo abbandonare il cammino della storia sacra, che si ripete da epoche ed epoche. E da epoche e epoche l'oriente russo salva l'occidente russo dall'occidente non russo. Perché noi siamo Roma".

L'accezione metafisica che viene attribuita alle questioni ucraine tramuta un conflitto materiale in tenzone ideologica.

La sfida tra globalismo e sovranismo internazionale.

La sfida tra l'opulenta Cartagine anglo sassone che, ammantata di finto benessere, affama i popoli con gli strumenti dell'alta finanza ( ricordiamoci delle vicende elleniche ) e il mondo orientale promotore di un nuovo e diverso ordine che, partendo dalla Russia, può influenzare la politica interna di tutti i paesi dell'occidente.

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