Manifesto radioso del dissenso

La quarta via

"E' tempo di passare con grande sollievo dal mare agitato della causa e della teoria alla terraferma del risultato e dei fatti" ( Sir Winston Churchill )

Ci eravamo lasciati, all'indomani delle elezioni politiche di settembre, con un fronte del dissenso diviso in sei o sette sigle diverse, intento a dividersi il "nulla" in termini di risultati.

Ci ritroviamo, dopo circa un paio di mesi, più o meno nella stessa situazione.

Il magro bottino di zero rappresentanti parlamentari non ha favorito quella presa di coscienza necessaria a far sì che potesse, finalmente, risultare di tutta evidenza la necessità di difendere certe istanze in modo unitario.

I "vertici" politici delle forze anti - sistema continuano a "zappare il loro orticello", esaltando le poche differenze programmatiche, al fine di difendere le loro risibili cariche di coordinatori regionali o provinciali del partito XY che ha un consenso pari allo 0.1%.

Discorso diverso per il fronte dell'astensione che persevera, ebbro di nichilismo, nella volontà di estraniarsi completamente dal nostro sistema istituzionale in preda ad evidenti manie di persecuzione.

L'isolamento, tuttavia, non è la strada maestra che porta alla difesa efficace delle libertà costituzionali violate e al riconoscimento sistematico dei nostri diritti.

IL fronte del dissenso, infatti, non deve perseguire quale obiettivo la distruzione del sistema ma il miglioramento del sistema stesso e la piena applicazione dei diritti umani e costituzionali.

Un fronte a difesa di derive autoritarie e anticostituzionali deve essere in grado di reagire al sistema, con mezzi leciti e istituzionali, al fine di evitare il ripetersi delle storture perpetrate in danno dei cittadini nel corso dell'ultima legislatura.

Preso atto, pertanto, che viviamo in un sistema democratico che tale deve rimanere e preso atto della impossibilità di unire le forze in un grande fronte di resistenza, non rimane che una sola via praticabile: quella di "inquinare" il sistema alla fonte limpida e cristallina della sensibilità costituzionale, dialogando con il sistema stesso.

Non è più il tempo del folklore, del complottismo spinto, di fondare nuove religioni o movimentini che nascono e muoiono, nel giro di qualche giorno, solo per soddisfare il narcisismo delle prime donne.

E' il tempo, al contrario, della serietà e del pragmatismo, della chiara presa di coscienza relativa al ruolo fondamentale che la storia accorda, in questo momento, ad un pensiero diverso in grado di opporsi al globalismo dominante.

E' tempo di portare questa nostra visione del mondo, assolutamente radiosa poichè ammantata di libertà e giustizia sociale, nel ventre molle dei grandi partiti di massa.

La prossima volta che un governo qualsiasi vorrà imporci un trattamento sanitario, infatti, non saranno gli alieni, i "risvegliati" o i santoni di turno a venire in nostro soccorso ma, al contrario, potremo salvarci soltanto da soli e solo se realmente illuminati dalle buone idee e da una ferrea volontà.

Bisogna esser pronti!

Area Sovranista - Montorio al Vomano - TE
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