Dittatori nominali e sedicenti democrazie

Orban e Vucic vincono in Ungheria e Serbia

Qualcuno di Voi mi sa dire per quale oscuro motivo Orban, primo ministro ungherese, e Vucic suo omologo serbo vengono definiti in Italia "dittatori"?

In Ungheria e Serbia, domenica scorsa, si sono svolte, fino a prova contraria, libere elezioni che hanno sancito, sempre fino a prova contraria, il rinnovo della fiducia ad entrambi i presidenti.

Ragioniamo, per un attimo, con il cervello di un membro della "federbuonisti" italica.

Orban e Vucic, probabilmente, sono due "dittatori" poiché autorevoli rappresentanti, nell'ambito della comunità europea, di un pensiero non allineato.

L'Ungheria infatti è, ormai da anni, capofila di quel blocco di Viesegrad da sempre critico nei confronti delle istituzioni di Bruxelles.

La Serbia, invece, che della UE non fa ancora neanche parte, è un "buco" nella cartina dell'eurozona ( sempre intesa come UE ) che preoccupa non solo le istituzioni politiche ma anche quelle monetarie.

I due "dittatori", inoltre, evitano sapientemente di lasciarsi travolgere dal delirio collettivo filo - Zelensky di questi giorni esprimendo una posizione molto più equilibrata con riguardo al conflitto russo - ucraino.

Per il pensiero unico dominante occidentale, politicamente corretto ed eticamente deplorevole, lasciare le stimmate sui non allineati è un sacro dovere, siano essi "no vax", "pro Putin" o i legittimi presidenti di due nazioni sovrane.

Ma la storia, forse, è un po' diversa da come qualcuno la racconta: in Ungheria e Serbia si è votato esattamente come in Italia e, quindi, dal punto di vista formale non vi è nessuna differenza.

Dal punto di vista sostanziale? Noi italiani possiamo davvero permetterci di dare lezioni di democrazia ad altri paesi?

Noi siamo quel paese in cui, da decenni, l'agenda politica e finanziaria è dettata ed imposta da organi sovraordinati ( sempre la Comunità europea ) e in cui i governi sono "graditi" solo se altrettanto "graditi" alle istituzioni comunitarie.

Viviamo in una sorta di "democrazia bloccata" che può esprimersi solo quando le massime cariche dello stato sono di orientamento politico europeista e quando il Partito Democratico, massimo garante dell'europeismo servile di casa nostra, governa a prescindere dal risultato elettorale.

Come dimenticare la "defenestrazione" del Prof. Savona dal governo giallo-verde poiché non gradito ai padroni di Bruxelles?

Come dimenticare l'imposizione eversiva e anticostituzionale di Mattarella per un altro settennato?

E come dimenticare, infine, che siamo il paese dell'unipolarismo politico Draghiano in cui l'opposizione parlamentare è ridotta ad uno sparuto manipolo di uomini e donne del gruppo misto?

Il paese che, nell'ultimo anno, ha sospeso la costituzione repubblicana a colpi di green pass, vaccinazione obbligatoria indiretta, sospensioni dal lavoro e sanzioni per cittadini e lavoratori, pretende di fornire lezioni di democrazia a chi di preciso?

Ursula Von Der Leyen ha già comunicato al governo di Orban l'intenzione di attivare il meccanismo europeo di condizionalità sullo stato di diritto che, in pratica, vuol dire più o meno "siamo stufi del vostro governo, non ci piace, non obbedite e allora vi tagliamo i fondi fino a quando non vi adeguate".

Fulgido esempio di democrazia già sperimentato altrove.

La speranza è che, dopo la Gran Bretagna, l'Unione Europea perda anche l'Ungheria e poi altri tasselli ancora, fino a quando non sarà ridotta, più o meno, a una provincia delle Fiandre.

Area Sovranista - Montorio al Vomano - TE
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