"Resistenza" non é un marchio commerciale

Un altro comitato ha utilizzato, nella propria intestazione, il termine "resistenza"? Apriti cielo, insorge la presidenza dell'ANPI locale!!!

Andiamo a chiarire, immediatamente, un equivoco fondato su  un concetto assolutamente inadeguato e risibile: il sostantivo "resistenza" non è un brand commerciale, né tantomento un marchio registrato ad uso e consumo esclusivo di questa o quella associazione.

Qualcuno provveda, tempestivamente, a comunicarlo non tanto agli iscritti dell'ANPI di Montorio al Vomano ( alcuni dei quali sono portatori di intelligenza assolutamente degna di stima ) quanto piuttosto alla presidenza che rivendica, in questi giorni, l'esclusivo possesso di quella che, appunto, probabilmente considera un'insegna da apporre dinanzi alla propria bottega.

Dopo questo doveroso chiarimento, apriamo ora il vocabolario "Treccani" e stabiliamo, in modo chiaro cosa si intende per "resistenza".

Dopo aver saltato "a piè pari" i riferimenti elettrici, elettronici, fisici e storici, arriviamo alla definizione che ci interessa: quella giuridica.

"Nel linguaggio giuridico e sociologico, diritto di resistenza, diritto di opporsi a ogni attentato o minaccia recati ai diritti fondamentali e inviolabili dell'uomo da parte del potere costituito."

La Treccani, in questo caso, è illuminante: in Italia, attualmente, c'è un movimento più o meno organizzato che resiste alla compressione indebita di diritti fondamentali della nostra costituzione quali il diritto al lavoro ( art. 1 ), il diritto all'eguaglianza sostanziale ( art. 3 ), il diritto alla libera circolazione sul suolo nazionale ( art. 16 ), il diritto alla libera espressione del pensiero ( art. 21 ).

L'Anpi, sedicente depositario del brand, invece, di preciso contro cosa resiste?

Ci si balocca, allegramente, nel considerarsi "resistenti" contro "ogni nuova forma di fascismo" quando, in senso sostanziale, non ci si rende conto che le guarentigie costituzionali violate ( e sopra riportate ) sono poste a presidio proprio di eventuali rigurgiti fascisti e che, ogni indebita compressione concreta delle gaurentigie stesse, assesta un colpo ferale al nostro sistema democratico.

L'Anpi, al contrario, come associazione nazionale, è quasi sempre connivente di un governo che ha fatto proprio il vizio di estendere la propria influenza "contra legem".

Non ho sentito l'ANPI spendere una parola con riguardo alle discriminazioni in termini di mobilità delle persone sul territorio nazionale ( attuata a mezzo green pass ) quando, addirittura, le istituzioni europee di vertice, che tanto piacciono alla sinistra globalista, hanno chiarito che "non devono essere attuate discriminazioni fondate sulla scelta di sottoporsi a vaccino".

Allo stesso modo, non ho sentito voce alcuna, da sinistra, opporsi alla violazione del diritto all'eguaglianza sostanziale dei cittadini sancita dall'articolo 3.

Non ho sentito nessuno, inoltre, sempre da sinistra, stigmatizzare l'attacco operato da questo governo al diritto al lavoro ( architrave della nostra costituzione ) e a tutti quei lavoratori che, dallo scorso 15 ottobre, risultano penalizzati ( normativa green pass ) in virtù dell'esercizio di una loro libera scelta ( il vaccino, al momento, in questo paese, non è obbligatorio ).

Ma con riferimento a questo ultimo caso, sappiamo da anni che la sinistra in Italia non si occupa della tutela del lavoro.

Ecco, allora, che alla fine si giunge alla naturale conclusione del ragionamento: l'ANPI, in Italia, si considera "resistente" ma, fondamentalmente, resiste contro il nulla o meglio, resiste contro il "fantasma" di un fascismo che non riesce ad individuare in modo sostanziale.

L'ANPI resiste contro il nulla e pretende,, tuttavia, l'uso esclusivo ( o almeno così pare ) del termine "resistenza" dall'alto di una "spocchietta" morale e culturale ormai consolidata e a cui tutti, ormai, siamo abituati.

Ma in fondo, va bene così: continuino pure le associazioni di sinistra a battersi contro fascismi inesistenti e non diano fastidio a tutti quei cittadini che, oggi, si oppongono al fascismo sostanziale di matrice governativa.

Area Sovranista - Montorio al Vomano - TE
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