A Montorio c'é ancora una maggioranza?
Tempo di pallottolieri per Altitonante
L'amministrazione locale targata Altitonante non è mai stata maggioranza del paese.
Tutti sappiamo che solo in virtù della legge elettorale vigente una maggioranza relativa, che risulti essere la più votata, governa in consiglio comunale senza che essa, tuttavia, rappresenti quasi mai la maggioranza dell'elettorato.
Una sana consapevolezza rispetto all'assunto sopra riportato e miti consigli, dovrebbero far sì che un sindaco, rappresentativo appunto di una maggioranza relativa e di una minoranza di fatto, eserciti il proprio mandato con pacatezza, trasparenza e coinvolgimento costante delle altre forze politiche e dei corpi intermedi.
Il "messia" venuto dal Nord, al contrario, si è sempre contraddistinto per arroganza e ricerca costante dello scontro politico ( già in sede di formazione delle liste elettorali ) tanto con il centrosinistra locale quanto con le voci dissonanti della sua stessa area politica.
Lo stesso governo locale targato Altitonante, inoltre, ha "via via" lasciato per strada pezzi rilevanti della Sua "squadra".
Sulla falsariga di quanto detto sopra, l'animo bellicoso del primo cittadino ha favorito, lungo il percorso, la deposizione di ben 6 responsabili finanziari, di un paio di segretari comunali e di un altro paio di vice-sindaci abili, tuttavia, a barcamenarsi in un costante "dentro e fuori" da saloon senza prendere mai una chiara e netta posizione politica.
La maggioranza nel paese, dunque, non è mai esistita e Noi, oggi, ci chiediamo: esiste ancora almeno una maggioranza politica in consiglio?
Nel corso del consiglio comunale odierno, il punto relativo all'approvazione del bilancio consuntivo 2022 è stato rinviato per l'ennesima volta.
Il termine per approvare il consuntivo, tra l'altro, è già scaduto il 30 aprile e si trova, attualmente, sottoposto a proroga provvedimentale prefettizia.
Il tempo stringe e Noi non possiamo fare a meno di ricordare che la sanzione conseguente alla mancata approvazione del bilancio è lo scioglimento del consiglio comunale.
L'ennesimo rinvio fa presumere la mancanza dei numeri utili in consiglio ma la viva speranza, da parte del Sindaco, è quella evidentemente di trattare con "schegge" dell'assise comunale al fine di far quadrare il cerchio.
La nostra speranza, invece, è che queste "trattative" siano limitate a contenuti di mero ordine politico senza sconfinare nella classica poltroneria politica all'italiana maniera.
Il sindaco colonizzatore, arroccato nella sua torre insieme alle tre o quattro famiglie di "Ascari" fedeli e debitori, dopo aver esautorato senza pietà mezzo palazzo comunale, oggi è dunque costretto a piegarsi e negoziare con i colonizzati.
Rimaniamo in attesa!