Aleksandr Dugin: un filosofo contro il globalismo.
Se Alexander Dugin avesse immediatamente asservito le proprie riflessioni al pensiero globalista molto probabilmente, oggi, sarebbe, senza alcun dubbio, considerato uno dei massimi filosofi europei.
Ma qui da Noi, funziona in modo diverso: il filosofo, lo storico, lo scienziato al fine di veder riconosciuta la propria opera deve, obbligatoriamente, uniformarsi alla dottrina dominante pena, in difetto, la damnatio memoriae e l'epiteto di "ciarlatano" di turno.
E' il destino dei Montagnier di turno: un premio nobel di fama internazionale sbertucciato, di colpo, indistintamente da tutti, a causa della propria posizione "eretica" sui vaccini.
Riportiamo, di seguito, un intervento puntuale di Dugin che, operando una critica diffusa nei confronti del globalismo e del sistema finanziario transnazionale, spiega le ragioni ideologiche del conflitto russo ucraino.
"...Questa non è una guerra con l'Ucraina. È un confronto con il globalismo come fenomeno planetario integrale. È un confronto a tutti i livelli - geopolitico e ideologico. La Russia rifiuta tutto nel globalismo - unipolarismo, atlantismo, da un lato, e liberalismo, anti-tradizione, tecnocrazia, Grande Reset in una parola, dall'altro. È chiaro che tutti i leader europei fanno parte dell'élite liberale atlantista.
E noi siamo in guerra esattamente con questo. Da qui la loro legittima reazione. La Russia viene ormai esclusa dalle reti globaliste. Non ha più una scelta: o costruire il suo mondo o scomparire. La Russia ha stabilito un percorso per costruire il suo mondo, la sua civiltà. E ora il primo passo è stato fatto. Ma sovrano di fronte al globalismo può essere solo un grande spazio, un continente-stato, una civiltà-stato. Nessun paese può resistere a lungo a una completa disconnessione.
La Russia sta creando un campo di resistenza globale. La sua vittoria sarebbe una vittoria per tutte le forze alternative, sia di destra che di sinistra, e per tutti i popoli. Stiamo, come sempre, iniziando i processi più difficili e pericolosi.
Ma quando vinciamo, tutti ne approfittano. È così che deve essere. Stiamo creando i presupposti per una vera multipolarità. E quelli che sono pronti ad ucciderci ora saranno i primi ad approfittare della nostra impresa domani. Scrivo quasi sempre cose che poi si avverano. Anche questo si avvererà".............
E ancora: " Cosa significa per la Russia rompere con l'Occidente? È la salvezza. L'Occidente moderno, dove trionfano i Rothschild, Soros, Schwab, Bill Gates e Zuckerberg, è la cosa più disgustosa della storia del mondo. Non è più l'Occidente della cultura mediterranea greco-romana, né il Medioevo cristiano, e nemmeno il ventesimo secolo violento e contraddittorio. È un cimitero di rifiuti tossici della civiltà, è anti-civilizzazione. E quanto prima e più completamente la Russia se ne stacca, tanto prima ritorna alle sue radici. A cosa? Cristiano, greco-romano, mediterraneo... - Europeo... Cioè, alle radici comuni al vero Occidente. Queste radici - le loro! - l'Occidente moderno le ha tagliati fuori. E sono rimaste in Russia.
Solo ora l'Eurasia sta alzando la testa. Solo ora il liberalismo in Russia sta perdendo il terreno sotto i piedi.
La Russia non è l'Europa occidentale. La Russia ha seguito i greci, Bisanzio e il cristianesimo orientale. E sta ancora seguendo questa strada. Sì, con zigzag e deviazioni. A volte in vicoli ciechi. Ma si sta muovendo.
La Russia è sorta per difendere i valori della Tradizione contro il mondo moderno. È proprio quella "rivolta contro il mondo moderno". Non hai imparato?
E l'Europa deve rompere con l'Occidente, e anche gli Stati Uniti devono seguire coloro che rifiutano il globalismo. E allora tutti capiranno il significato della moderna guerra in Ucraina.
Molte persone in Ucraina lo capivano. Ma la terribile propaganda rabbiosa liberal-nazista non ha lasciato nulla di intentato nella mente degli ucraini. Torneranno in sé e combatteranno insieme a noi per il regno della luce, per la tradizione e una vera identità cristiana europea. Gli ucraini sono nostri fratelli. Lo erano, lo sono e lo saranno.
La rottura con l'Occidente non è una rottura con l'Europa. È una rottura con la morte, la degenerazione e il suicidio. È la chiave del recupero. E l'Europa stessa - i popoli europei - dovrebbero seguire il nostro esempio: rovesciare la giunta globalista antinazionale. E costruire una vera casa europea, un palazzo europeo, una cattedrale europea".
- Alexandr Dugin -
P.S. per evitare strumentalizzazioni: chi ha scritto l'articolo ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie, a differenza della maggioranza dei partiti italiani che vogliono "armare" l'Ucraina al fine di perpetuare il conflitto.