D'Annunzio il legislatore
Democrazia, sovranità e diritti delle donne nella carta del Carnaro
"Il
comandante,
abbandonato al suo destino, tace. A rispondere sarà il
poeta,
il 20 novembre, parlando al
teatro Verdi
in occasione di un concerto
tenuto a
Fiume
da
Toscanini:
«eccoci di nuovo soli, soli contro tutti, col nostro solitario
coraggio» dice. ("Il
Figlio del Secolo"
- Antonio
Scurati).
All'indomani
del "Natale
di sangue" del
1920,
dopo lo sgombero di
Fiume
operato dal
governo Giolitti
sulla base del Trattato
di Rapallo,
il poeta
D'Annunzio
consola e rincuora il comandante
Gabriele,
sconfitto
e abbandonato da tutti.
Poeta e comandante, comandante e poeta,
D'annunzio
riuscì a fare della sua vita
un capolavoro
estetico
condito di poesia,
romanticismo
e scelte
controcorrente.
Nel 1919,
il "poeta
guerriero",
alla testa di gruppi di
legionari,
quelli che Filippo
Tommaso Marinetti
chiamerà "disertori
in avanti",
occupa la città
portuale istriana,
a redenzione dell'orgoglio
nazionale
dopo la "vittoria
mutilata"cui
il governo aveva ceduto a seguito dei Patti
di Londra.
Dell'impresa
Fiumana,
di cui ricorre il centenario,
si è detto tutto e il contrario di tutto, rispetto alle espressioni
politiche e sociali
connesse all'occupazione
militare:
laboratorio
nazionalista,
eredità delle città-stato
Elleniche,
postribolo
di libertà e lascivia
"in
cui la cocaina scorreva a fiumi".
In molti, tuttavia, omettono di considerare l'incidenza del
D'Annunzio
legislatore
che, in vigenza della Repubblica
di Fiume,
verga a quattro mani con Alceste
De Ambris,
sindacalista Toscano, la "Carta
del Carnaro",
costituzione
di Fiume libera
che rappresenta, a tutt'oggi, un fulgido
esempio normativo
di
modernità costituzionale.
La "Carta
del Carnaro",
nella parte iniziale, enuclea i principi
fondamentali
che caratterizzano l'organizzazione
amministrativa
dei
territori liberati,
nonché i diritti
fondamentali
riconosciuti a tutti i cittadini. La
Costituzione Dannunziana
è una costituzione socialista
(Art.
2 "la
Repubblica del Carnaro è una democrazia diretta che ha per base il
lavoro produttivo - Art. 5 "a tutti è riconosciuto il salario
minimo garantito")
ed egualitaria (Art.
2 "La sovranità collettiva è di tutti i cittadini, senza
distinzione di di sesso, di razza, di lingua, di classe e di
religione")
che esalta il lavoro,
le
libertà
e, in omaggio al Poeta, l'estetica.
La donna,
a Fiume,
come indicato nei
primi articoli,
è titolare degli stessi
diritti,
anche politici,
dei cittadini
maschi,
ben 26 anni prima che quelle stesse guarentigie
costituzionali
siano legittimamente riconosciute dalla nostra costituzione
Repubblicana.
Ma la
"Carta del Carnaro"
si occupa anche di rapporti
economici e commerciali
ed affronta un tema di cui, oggi, ancora si dibatte in tutta Europa:
la sovranità
monetaria.
Nella Repubblica
del Carnaro
viene istituita "una
banca della Repubblica controllata dallo stato che avrà l'incarico
dell'emissione di carta moneta e di tutte le altre operazioni
bancarie".
Il "Vate"
si distingue per modernità,
lungimiranza
e coraggio
anche come
legislatore,
affrontando nodi che, al contrario, la
politica attuale
non è ancora in grado di sciogliere. La figura di D'Annunzio,
ad un
secolo dall'impresa di Fiume,
è stata celebrata anche dalla Sua città Natale, Pescara,
con una
settimana di avvenimenti
e dal consiglio
regionale abruzzese
che ne ha fatto, legittimamente e a tutto titolo, il
testimonial
della Regione nel mondo.