Chissà se il Sindaco di Montorio al Vomano quando passa lo straccio scoperchia le mattonelle del pavimento?

Oppure se, lavando l'automobile, tira via la vernice della carrozzeria?

Il primo cittadino, infatti, deve avere un'idea piuttosto curiosa dei concetti di "pulizia e messa in sicurezza" che hanno giustificato e sostenuto la "devastazione" ambientale di una cospicua area di lungofiume. ( vedi foto di copertina ).

La determina 388 del 28.12.2023 del comune di Montorio al Vomano individua nella necessità di procedere a "pulizia straordinaria e messa in sicurezza" il pubblico interesse espresso poi nella volontà di "radere al suolo" tutta l'area.

Abbiamo qualche dubbio sulla correttezza della procedura di intervento: si tratta di zona di interesse comunitario ( SIC ZSC ) attuata con movimento terra ( che va autorizzato ), nonché zona a vincolo paesaggistico e idrogeologico.

Probabilmente, qualche autorizzazione in più era necessaria ( evidente eufemismo ).

La volontà di "mettere in sicurezza" in questo modo barbaro, inoltre, cozza completamente con la recente normativa comunitaria che, in tema di manutenzione degli alvei fluviali, auspica un ripristino delle condizioni naturali originarie piuttosto che la collocazione di strumenti di contenimento artificiali.

In ultima istanza, siamo a sottolineare, con riferimento alla determina, l'ennesimo affidamento diretto ( di € 61.000,00 ) operato senza preventivi né ricerca di mercato ( assolutamente legittimo dal punto di vita normativo ma inopportuno dal punto di vista amministrativo – contabile ) anche se questo aspetto, ormai, non fa più notizia essendo prassi consolidata del governo longobardo.

Più che longobardo, tuttavia, ormai, unno considerato che "dove passa lui non cresce più un filo d'erba".