Energia elettrica: le morosità del comune di Montorio al Vomano
Sì alle morosità, no all'efficientamento
Con determina del 317 del 29.03.2024 ( LINK DETERMINA ), il comune di Montorio al Vomano ha disposto il pagamento della prima rata in favore di Hera Comm s.p.a. , a seguito di una transazione derivante da un decreto ingiuntivo della ditta fornitrice di energia elettrica, in danno della nostra amministrazione, pari ad € 164.000 euro.
Nella determina di riferimento, è dato anche leggere che Hera Comm è "fornitore di energia elettrica in regime di salvaguardia e di ultima istanza" del comune di Montorio al Vomano.
E cos'è il fornitore di ultima istanza?
La fornitura di salvaguardia o ultima istanza è un servizio "di salvataggio", previsto dall'autorità garante ( ARERA ), a specifiche condizioni e solo in favore di alcune determinate tipologie di utente.
Il servizio in questione è destinato alle "forniture non disalimentabili, ovvero quelle forniture che non possono subire interruzioni, qualsiasi sia la causa. Queste sono relative a strutture che offrono un servizio pubblico, quindi ospedali, case di riposo, scuole e istituti di detenzione" oppure, ad esempio, la pubblica illuminazione.
Quando viene attivato il servizio di salvaguardia o ultima istanza?
Esistono 2 situazioni tipo: la prima è relativa al caso in cui la precedente ditta di fornitura sia fallita ( e non è questo il caso poiché la società ESA è ancora operativa ) mentre, in seconda ipotesi, si accede al servizio quando vi è la cessazione amministrativa del servizio, intendendosi per tale il caso in cui il fornitore, ai sensi dell'art. 16 Deliberazione 29 luglio 2004, n. 138/04, avvia un iter di scioglimento del contratto con il cliente. Questo spesso avviene a causa della morosità dell'utente, cioè quando ha a carico pagamenti insoluti ( fonte: LINK )
Riassumendo, la situazione presumibilmente, a rigor di determina, potrebbe essere questa: il comune di Montorio al Vomano era moroso nei confronti del primo fornitore del servizio di energia elettrica, tanto da spingere il primo fornitore stesso a rescindere il contratto e chiedere il pagamento delle bollette. A seguito della rescissione del primo contratto di fornitura si attivava la procedura di "salvaguardia e ultima istanza" con il secondo fornitore ( Hera Comm ) le cui bollette rimanevano allo stesso modo insolute, tanto da spingere il secondo fornitore ( in regime di salvaguardia e ultima istanza ) a procedere con decreto ingiuntivo per il recupero dei crediti.
Insomma, il comune di Montorio al Vomano, non ha pagato il primo fornitore, non ha pagato il secondo fornitore, non ha pagato nessuno.
Detto ciò, ora a seguito di transazione per 173.000 euro dei contribuenti ( quindi 9.000 euro in più rispetto alle fatture ), purtroppo tocca pagare.
Con quali soldi?
Leggiamo sempre da determina che vengono utilizzati, a copertura della prima rata di transazione, fondi derivanti da "spese per illuminazione pubblica gestione residui 2023 del bilancio provvisorio 2024" per 105.000 euro circa.
Dovrebbero essere, questi ultimi, dei fondi destinati all'efficientamento energetico della pubblica illuminazione, mai utilizzati, e che oggi vengono destinati, non all'ammodernamento della rete elettrica locale ma affinché la pubblica illuminazione stessa non venga soppressa.
Il cd. "Progetto Paride" prevedeva, in provincia di Teramo, una "riconversione di oltre 60 mila impianti di illuminazione tradizionale in sistemi ad alta efficienza energetica e a basso impatto ambientale."
Gli impianti di Pubblica Illuminazione, infatti, costituiscono una voce di spesa importante nei bilanci comunali. Rendere questi impianti più efficienti porta numerosi benefici, sia in termini economici che di risparmio energetico."
La nostra amministrazione, tuttavia, piuttosto che investire su una riconversione virtuosa della pubblica illuminazione preferisce barcamenarsi tra una morosità e un decreto ingiuntivo.