Il metodo dei colonizzatori
Analisi dei dati oggettivi
Questo articolo lo firmiamo in due, io e la consigliera comunale Alessia Nori, poichè siamo entrambi basiti dalla spregiudicatezza del sistema.
Il sistema, purtroppo, è vecchio come il "cucco" ( e qui citiamo anche il nostro amato gioco dello 'stù ): vinco le elezioni e piazzo tutti i miei uomini nei posti chiave.
Nei paesi di ispirazione anglosassone, questo metodo è stato normato, nobilitato e nominato con la defizione di "spoyl sistem", pratica per cui "al cambiare del governo cambiano tutti gli alti dirigenti delle pubbliche amministrazioni".
Nulla a che spartire con l'etica, con la morale, con il merito e, sopratutto, con i nostri principi costituzionali di democrazia che regolano la fase del reclutamento del pubblico impiego.
E' bene puntualizzare, tra l'altro, che, mentre nei paesi anglosassoni le cariche "clientelari" decadono al decadere del mandato, da Noi spesso le stesse permangono con contratti a tempo indeterminato e sanciscono un legame indissolubile tra politico e clientela.
Naturalmente, con le "maglie larghe" normative che caratterizzano sia il reclutamento nel pubblico impiego, sia l'affidamento di incarichi esterni, formalmente è tutto assolutamente regolare e a norma di legge e, preso atto di ciò, non ci resta che analizzare i dati oggettivi in virtù dei quali, successivamente, ognuno trarrà le proprie conclusioni.
Sono stati assunti e/o trasferiti parenti, amici o amici di amici di politici nel nostro comune, da settembre ad oggi? Ne contiamo almeno 4 e, questo, è un dato oggettivo, incontrovertibile che, naturalmente, non implica alcuna dietrologia relativa alla fase di reclutamento.
Fase di reclutamento caratterizzata da concorso solo per titoli e colloquio ( manca la prova scritta quale elemento oggettivo ) e da valutazione operata da commissione interna, nominata dalla stessa amministrazione comunale ed anche questi sono dati assolutamente oggettivi e riscontrabili.
Sono stati affidati incarichi esterni a soggetti legati, in qualche modo, a livello politico all'attuale amministrazione, attualmente o in sede di campagna elettorale?
Sempre il dato oggettivo, crudo e riscontrabile ci dice che, ad una prima occhiata, questi affidamenti sono almeno una ventina e sono tutti caratterizzati da procedura diretta, sotto soglia, priva di reperimento di preventivi o indagini di mercato.
Sia ben chiaro, tutto assolutamente regolare, a norma di legge, trasparente e, proprio perchè trasparente, riscontrabile e criticabile.
Il politico, a livello etico, dovrebbe dissuadere con forza il proprio parente, amico o amico di amici dal partecipare ad una procedura concorsuale nella pubblica istituzione di cui è parte, soprattutto a tutela dell'eventuale merito reale del parente o amico stesso che rischia di essere pretermesso alla logica della dietrologia da clientela.
Naturalmente, qualcuno come l'anziano di Chieti di fronte alla grande nevicata del 2017 dirà "ma l'ha sembre fatt" ovvero "è sempre stato così".
E noi possiamo anche essere d'accordo, pure su questo aspetto, ma ci chiediamo: ma questo cazzo di cambiamento in senso meritocratico auspicato da tutti, quando arriva? Dobbiamo davvero pensare che questo territorio, con le elezioni 2020 non ha cambiato paradigma ma ha solo cambiato padrone?
Siamo tutti pronti, regolarmente, ad indignarci quando il peccato lo fanno altri e però quando cambia il peccatore sono altri che si indignano e quelli che si indignavano prima diventano proni ed esaltano ciò che prima era meritevole di condanna.
Eppure, basterebbe così poco per fare di ogni pubblica amministrazione una pubblica amministrazione assolutamente virtuosa dal punto di vista della meritocrazia.
Gli strumenti ci sono e li analizzeremo nella prossima puntata!
ALESSIA NORI
RICCARDO PANZONE