Le Pen - Melenchon: una nuova alleanza per il sovranismo?

Presto o tardi, Noi tutti dovremo liberarci dell'annosa abitudine di ragionare, politicamente, in termini di destra e sinistra.

Le elezioni francesi di domenica scorsa, rappresentano un paese che per un complessivo 52% dell'elettorato si oppone al "macronismo" e all'afflato servile nei confronti della finanza transnazionale che caratterizza il partito del presidente.

Marine Le Pen ( destra ) e Jean Luc Melenchon ( sinistra ) hanno tanto in comune: in modo particolare, un atteggiamento di forte critica al sistema capitalistico occidentale "a stelle e strisce" che, nel corso degli ultimi 50 anni, ha degradato il cittadino in consumatore e il diritto in concessione regia.

Una alleanza tra i due, al prossimo ballottaggio, potrebbe spazzare via di colpo, Oltralpe, le strutture interne che fanno riferimento al globalismo internazionale e alle istanze europeiste più sfrenate.

Il sottoscritto, naturalmente, crede poco a tale possibilità.

Da un lato, forse, non siamo ancora maturi per nuovi assetti costituzionali.

Pensare che una donna di destra possa trovare punti di accordo con il leader della sinistra radicale, sulla base di un nuovo costrutto ideologico, rappresenta forse ancora una eresia insuperabile.

D'altro canto, inoltre, l'Unione Europea non può permettersi di tollerare un governo "ostile" in uno dei suoi tre "paesi guida" e, pertanto, probabilmente, i boiardi di Bruxelles, nel corso delle prossime due settimane, metteranno in campo tutti gli strumenti corruttivi del caso per favorire la conferma dell'amico Macron all'Eliseo.

La linea politica che guarda al futuro, tuttavia, è tracciata: in Italia, il sovranismo patrio, sia esso collocato nella vecchia categoria della destra o in quella altrettanto obsoleta della sinistra, ha il dovere di costruire una alternativa umanista credibile all'assetto globalizzato post - moderno, lasciando da parte steccati ideologici da "guerra fredda".

Ne va del futuro delle prossime generazioni.