Legge elettorale regionale: no alla circoscrizione unica!

... a tutela delle aree interne ...

La proposta del presidente Marsilio di modificare la legge elettorale regionale e accorpare le quattro circoscrizioni attuali ( corrispondenti al perimetro delle quattro province ) in un unica circoscrizione regionale, rischia di assestare un colpo mortale alla rappresentatività dei piccoli territori montani.

I candidati dei territori interni, infatti, già vigente l'attuale ripartizione elettorale, partono da una base minore di elettorato corrispondente a territori meno antropizzati e fanno difficoltà, in modo evidente, comunque, a raggiungere i grandi centri solitamente legati ai loro candidati di campanile.

La riprova di ciò è nella penuria di rappresentanti regionali del territorio "a monte" di Teramo, territorio che, ormai da decenni, non esprime consiglieri regionali.

L'avanzata proposta di riforma, inoltre, rischia di creare altri squilibri importanti.

Le elezioni regionali saranno sempre più appannaggio di candidati dotati di risorse e sponsor ingenti: se vi sono politici che spendono 100.000 € per campagne elettorali in grado di coprire il territorio provinciale, quanto dovranno spendere o reperire gli stessi candidati per "battere" l'intera regione?

E ancora, risulta di tutta evidenza come, a mezzo di questa nuova ripartizione, si miri a recidere il cordone tra politico e rappresentanza territoriale legandolo maggiormente alla nomenklatura di partito: gli aspiranti consiglieri, privi di qualsiasi riferimento o sostegno locale, dovranno inevitabilmente "scalare" i partiti di riferimento, sempre più centrali nella gestione delle candidature e del consenso.

In termini di rappresentanza politica assoluta, la provincia di Teramo, probabilmente, è quella che rischia di pagare il maggior dazio.

Ricordiamo, infatti, che la recente riforma elettorale nazionale del 2020 ( Legge costituzionale 1/2020 ) ha "smembrato" il territorio di Teramo legandolo per metà al collegio aquilano e per metà al collegio di Pescara.

Non dimentichiamo, inoltre, qual è l'importanza concreta della rappresentanza politica.

Nel mondo delle favole ogni consigliere dovrebbe tutelare le istanze dell'intero territorio governato.

Nel mondo reale di questa politica, tuttavia, spesso, ognuno ha premura di sostenere l'ambito dove raccoglie voti.

Ed è cosi, pertanto, che meno rappresentanza porta meno finanziamenti, meno finanziamenti portano meno investimenti e meno investimenti portano spopolamento e depauperamento dei territori.

Proprio al fine di riequilibrare lo sviluppo del territorio abruzzese, evitando di creare una regione a due velocità, la giunta regionale dovrebbe proporre una riforma di senso contrario, parcellizzando le circoscrizioni attualmente esistenti.

Creando "circoscrizioni dei territori interni", infatti, si andrebbe a garantire una rappresentanza uniforme a tutti i territori e altrettanto uniforme sviluppo socio -economico.

E' necessaria una azione di perequazione politica e di riequilibrio istituzionale e, alla luce di quanto sopra esposto, la riforma Marsilio va in senso completamente opposto.

Area Sovranista - Montorio al Vomano - TE
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