Montorio: consiglio comunale, il "mercato delle vacche"
Squallida trattativa per il Presidente del Consiglio
Durante la votazione per l'introduzione del Presidente del Consiglio comunale, con relativa modifica statutaria, improvvisamente a Montorio al Vomano va in scena un inatteso"mercato delle vacche".
Siamo ben avvezzi alle modalità "persuasive" di questa amministrazione che distribuisce incarichi, posti di lavoro e affidamenti al fine di rafforzare la propria posizione sul territorio.
Siamo meno avvezzi, invece, al mercimonio politico operato in modo palese, nell'ambito del consesso principale di democrazia: il consiglio comunale.
Ma torniamo ai fatti.
La maggioranza consiliare propone una modifica statutaria al fine di introdurre la figura del presidente del consiglio comunale, una presunta carica di garanzia che, nei comuni sotto a 15.000 abitanti, è normalmente svolta dal sindaco e che andrebbe a gravare, nell'ambito delle casse comunali, per ulteriori circa 4.800 € l'anno.
Lo scopo politico recondito è ben chiaro: utilizzare l'affidamento di questa carica al fine di cementare e fidelizzare la maggioranza oppure, in alternativa, offrire uno zuccherino all'opposizione.
Il gruppo consiliare che fa riferimento al Partito Democratico prende nota e, in modo molto elegante, non disdegna: si astiene dal voto e fa capire che non sarebbe male affidare la carica a un rappresentante dell'opposizione.
Il consigliere Ciarrocchi raccoglie la suggestione del Partito Democratico e spiega che "sì la presidenza del consiglio comunale potrebbe essere affidata all'opposizione poiché nella maggioranza ci sono tanti posti nelle partecipate da distribuire" ( !!!! ).
Trattative squallide e palesi, proprie della peggiore politica, si manifestano, apertamente, senza alcun pudore.
Per la cronaca: alla fine la modifica statutaria ( che in prima votazione prevede una maggioranza di voto di due terzi ) viene bocciata con il voto contrario del gruppo "Impegno Comune", con il voto contrario di due pezzi della maggioranza e con l'astensione del gruppo "Montorio guarda avanti" che, pertanto, lascia aperta la trattativa.
Chi scrive, pone due domande e una riflessione.
Prima domanda: perché nessuno ragione, in termini assoluti, sulla reale utilità istituzionale della figura del Presidente del Consiglio Comunale ( e sul conseguente spreco di denaro pubblico ), ruolo che, non a caso, il TUEL esclude per i comuni sotto i 15.000 abitanti.
Seconda domanda: se è vero che il Presidente del consiglio è una figura di garanzia, la cui nomina è comunque elargita dal voto della maggioranza, un eventuale consigliere di opposizione come potrà ricoprire la carica, ringraziare l'amministrazione per la carica stessa e continuare a svolgere il ruolo di oppositore?
Riflessione: si ha un po' l'impressione che il sistema pseudo - corruttivo ( questo termine viene utilizzato in senso figurato e non giuridico ) di distribuzione a pioggia di incarichi e regalie, mutuato dalle valli lombarde, stia un po' prendendo piede, da queste parti, e inizi a piacere un po' a tutti.