Montorio frazione di Monza
La colonizzazione è in atto
Racconta Lorenzo Del Boca nel suo saggio "Maledetti Savoia" ( testo che offre una rivisitazione in ottica meridionalista del risorgimento ) che quando i Savoia "conquistarono" il meridione d'Italia esautorarono tutte le istituzioni locali piazzando "uomini del nord" nei posti chiave.
Sembra un po' quello che accade a Montorio al Vomano, da quando è arrivata "al potere" la nuova amministrazione.
I sintomi della colonizzazione ci sono tutti e si concretizzano nella tendenza di questo governo locale a snobbare l'aura evidentemente considerata un pò grezzotta del nostro territorio in favore delle rappresentazioni socio - culturali del settentrione d'Italia, probabilmente molto più "chic" e "à la page".
L'associazione UNICO 2021, che coinvolge tutti i comuni del cratere sismico a cavallo tra Teramo e L'Aquila e che gestirà fondi PNNR e di coesione, è caratterizzata dall'assenza assordante del nostro comune, Montorio al Vomano "porta del parco".
Perché un territorio di importanza strategica come quello di Montorio al Vomano è assente? La scelta nasce da un diniego della nostra amministrazione o è stata favorita dai rapporti "tesi" che il nostro sindaco intrattiene con tutti gli altri comuni delle aree interne?
Se lo chiede, giustamente, anche la nostra consigliera di opposizione Alessia Nori ( articolo Alessia Nori ).
Che senso ha "battere i piedini" per diventare capofila dell'Ecad territoriale e poi escludersi o essere esclusi da un'iniziativa come quella dell'UNICO 2021 che sembra di ben più ampio respiro? Si rischia, così, di trasformare il nostro comune da "locomotiva" territoriale a "vagone merci" dell'entroterra teramano.
Il sindaco, in ottica di trasparenza, ha l'obbligo di relazionare non solo al consiglio comunale ma, bensì, a tutta la cittadinanza riguardo le motivazioni di questa scelta.
Se da un lato, tuttavia, siamo fuori dalle iniziative locali strategiche di condivisione, dall'altro lato andiamo a cercare alleanze nel profondo nord, snobbando le istituzioni culturali del territorio.
E' di qualche settimana fa la notizia relativa all'accordo tra il nostro comune e il Politecnico di Milano, in ambito di progettazione architettonica e urbanistica relativa alla ricostruzione post - sisma.
Giustamente, cerchiamo collaborazione con il politecnico di Milano poichè, come ben noto, l'arrettrato Abruzzo dei "cafoni" di siloniana memoria non ha né facoltà di ingegneria e né, tantomeno, facoltà di architettura.
Prima di contattare il
politecnico di Milano, non sarebbe stato più opportuno coinvolgere
le Università abruzzesi che, al di là di quanto ne possa pensare il
nostro sindaco, sfornano ogni anno professionisti di qualità? E perchè non coinvolgere i tecnici locali piuttosto che "sbertucciarli" su tutti i giornali locali quali presunti monopolisti della ricostruzione?
Non tutti, naturalmente! Una gran fetta di popolazione ancora resiste e crede nel nostro territorio e nella qualità delle persone che qui vivono e lavorano.
Cari colonizzati e non Vi comunico, inoltre, che nella prossima puntata di questo avvincente racconto, parleremo invece di come occupare i "posti chiave" in modo assolutamente discreto e assolutamente regolare dal punto di vista normativo e, tuttavia, in modo assolutamente discutibile dal punto di vista etico e morale.
Alla prossima!!!