Montorio: il dato politico che emerge dal dato contabile

I disinvestimenti dell'amministrazione Altitonante

I dati contabili di un ente pubblico sono, troppo spesso, un cadenzato susseguirsi di numeri e indicazioni che risultano essere di difficile comprensione per chi non è addetto ai lavori.

Grazie al buon lavoro di semplificazione del gruppo "Montorio per Tutti" ( che ringraziamo ), tuttavia, abbiano sufficienti evidenze utili per comprendere quale sia il dato politico riscontrabile alla luce delle recenti rilevazioni connesse alla contabilità pubblica del nostro paese.

Questa amministrazione ha goduto, sin dal suo insediamento, di una congiuntura economico finanziaria particolarmente favorevole caratterizzata da copiosa presenza di fondi di investimento ( v. PNRR ) e dallo sblocco normativo del comparto sisma, favorito dalla consolidazione normativa, operata dal commissario Legnini, relativa alla sovrapposizione legislativa dei due eventi sismici.

Presupposte queste condizioni, si è provveduto ad investimenti caratterizzati da assoluta improduttività come una sala consiliare hi tech quasi inutilizzata, una pista ciclabile che ha avuto il merito di rendere difficoltosi gli insediamenti commerciali lungo Viale Duca degli Abruzzi e, infine, ma non da ultima, una fontana danzante vuota sei giorni su sette, a nemmeno un anno dall'inaugurazione.

Discorso diverso per ciò che inerisce il Polo Scolastico, i cui fondi furono intercettati da ben altre amministrazioni e a cui questo governo locale sta solo dando compimento.

Pare ormai perduto, invece, l'investimento relativo alla Residenza per Anziani, unico polo in grado, probabilmente, di portare qualche posto di lavoro in zona.

L'amministrazione Altitonante, pertanto, al fine di ipnotizzare un elettorato poco attento e facilmente impressionabile, ha scelto di indirizzare ingenti somme in direzione del decoro urbano e della manutenzione.

E come sono state "coperte" le ingenti spese di manutenzione?

Impegnando danari virtuali che dovrebbero essere ricavati dalla vendita di proprietà comunali come siti produttivi, alloggi ATER e quote della farmacia comunale.

Sì, avete capito bene: per tagliare l'erba e fare manutenzione, il nostro sindaco sta disfacendo il patrimonio comunale che funge da garanzia e bene produttivo futuro.

Negli ultimi 3 anni di esercizio, inoltre, questa amministrazione ha sempre prodotto disavanzo a chiosa dei vari esercizi finanziari.

E come viene sostenuto questo disavanzo complessivo?

Tramite il risparmio, in spesa corrente, derivante da un allungamento dei tempi di restituzione del prestito, contratto a suo tempo e gravante sul bilancio comunale.

Questa operazione, tuttavia, non produce affatto un risparmio per le future generazioni quanto, piuttosto, causa prolungamento della rateizzazione, un aggravio di interessi complessivi che finiranno sul "groppone" della cittadinanza futura.

Il dato politico che emerge, pertanto, da tali riflessioni, è quello di una amministrazione che spende ( male ) nell'immediato, attraverso investimenti e servizi improduttivi che rappresentano, più che altro, degli spot elettorali permanenti in vista delle prossime elezioni amministrative.

Per far ciò, non si ha alcun riguardo né per la tenuta dei conti né per un patrimonio che, originariamente, era posto a tutela e garanzia di eventuali investimenti.

"Un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni" diceva Alcide De Gasperi.

Probabilmente, anche lo statista De Gasperi, in una situazione del genere, avrebbe "fiutato" il politico disposto a sacrificare il futuro remoto di questo paese sull'altare di una propaganda orientata alla prossima tornata elettorale.


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