Montorio non è un paese per poveri
Riflessioni sui servizi e la regolarità tributaria
Parafrasando il titolo della pellicola dei fratelli Cohen, possiamo affermare che "Montorio al Vomano non è un paese per poveri".
L'ultima frontiera del classismo "de noartri" è rappresentata dalla scelta, operata dall'amministrazione comunale di Montorio al Vomano, di erogare servizi in favore di famiglie e imprese, solo in presenza di regolarità di contribuzione rispetto ai tributi comunali.
Una specie di DURC ( Documento Unico di regolarità contributiva ) in versione territoriale, richiesto ai cittadini.
Si comincia con la presunta gratuità della mensa scolastica ( quindi con i bambini ): vuoi usufruire della mensa gratis? Prima mettiti in regola con i tributi.
Un intervento strutturale che, se messo a sistema, rischia di creare un solco profondo tra classi meno abbienti ( quelle che non possono permettersi di mettere in regola la loro esposizione con il comune ) e classi ricche.
Fa riflettere, inoltre, che tale sistema venga sperimentato con la mensa scolastica, cioè con ragazzini che rischiano di essere esclusi dal servizio gratuito pagando, così, le "colpe dei padri" in ritardo con i pagamenti.
Ci si dovrebbe chiedere, tuttavia, come mai sono così tante le famiglie che hanno posizioni tributarie aperte con il comune.
Si dovrebbe riflettere sulla crisi del nostro comparto economico e sociale e sulla penuria di posti di lavoro che caratterizzano un territorio in irreversibile crisi economica da ben prima del sisma 2009 e del sisma 2016.
Sarebbe necessario riflettere su questi aspetti e, successivamente, andare incontro al cittadino inadempiente, mettendolo in condizione di saldare pacificamente i conti con il comune.
Passare dal paradigma della minaccia ( "se non paghi non ti erogo i servizi" ) a quello del sostegno alla cittadinanza, potrebbe rappresentare la soluzione più idonea per rendere il comune davvero "amico" del cittadino ( come paventa qualcuno ).
Ipotizziamo alcune proposte:
Allungare, nei limiti dell'autonomia regolamentare di cui gode l'ente comune, i piani di rateizzazione a saldo delle posizioni ( insomma, più rate per i cittadini ).
Indicare al cittadino eventuali somme prescrivibili, evitando così che il cittadino stesso debba rivolgersi ad avvocati o associazioni di categoria per capire se un debito è prescritto o meno.
Valutare i piani di rientro sempre tenendo conto delle entrate effettive ( valutazione modello ISEE ) del cittadino.
Non sappiamo se queste ipotesi sono già in cantiere e se vi sarà una effettiva riforma dei regolamenti comunali in materia tributaria ... nel frattempo la mettiamo, qui, nero su bianco.