Tributo a "Rombo di Tuono"
Gigi Riva è morto a 79 anni
Per uno strano scherzo del destino, proprio nel giorno della finale di una supercoppa italiana anonima, svenduta al danaro arabo, se ne va colui che più di tutti ha rappresentato il volto antico e bello di quel calcio che non prostituiva la bellezza dello sport all'interesse economico.
Nel 1973, i padroni del calcio italiano della Juventus offrirono al Cagliari la bellezza di un miliardo di lire per avere Gigi Riva come centravanti.
E Lui rifiutò, rispondendo, in modo laconico che "nessun calciatore dovrebbe valere così tanto"
Gigi Riva ha rappresentato, per oltre un decennio, in termini calcistici, l'unità nazionale, nel suo appartenere a sole due maglie e a soli due regni: la Sardegna e l'Italia.
Riva ha incarnato nel suo volto triste di figlio orfano la profonda dignità dell'Italia del dopoguerra, orfana anch'essa della propria grandezza.
Non l'ho mai visto giocare per motivi anagrafici.
L'ho conosciuto prima negli accesi racconti di mio padre e mio nonno di cui serbo un ricordo, dolce, di parole ormai lontane e lacerate dal tempo che passa.
L'ho scoperto, più avanti, nei video d'epoca.
Riva aveva il volto di un dio greco e, davvero, la forza e la potenza di un tuono che romba nel vuoto di sguardi attoniti.
Nel giorno del ritiro, l'aedo del calcio italico Gianni Brera dedicò al bomber di Leggiuno queste parole: "il giocatore Rombo di Tuono è stato rapito in cielo, come tocca agli eroi. Ne può discendere solo per prodigio: purtroppo la giovinezza, che ai prodigi dispone e prepara, hai, giovinezza è spenta"
VIDEO TRIBUTI A SEGUIRE
GIGI RIVA "ROMBO DI TUONO" (BEST GOALS) video
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