Vincitori e vinti
Novak Djokovic uno di noi
Da un lato, sull'onda lunga dei piagnistei dell'internazionale buonista, un gruppo ucraino scarso e semisconosciuto, trionfa all'eurovision song contest, chiedendo contestualmente all'Europa reazionaria e guerrafondaia di sostenere i nazisti asserragliati all'Azovstal.
Dall'altro lato, il buon eretico Novak Djiokovic, quasi in sordina, dopo squalifiche, espulsioni e discriminazioni di vario genere, torna a vincere, ancora da fiero non vaccinato, gli Internazionali d'Italia di Tennis.
Qualcuno vince spinto dall'ideologia dominante, qualcun altro vince nonostante l'avversione dell'ideologia dominante
Vincitori ( veri e finti ) e vinti!!!
Ma chi vince e chi perde davvero?
Il mondo occidentale continua a perdere, giorno dopo giorno, quel rimasuglio di credibilità di cui poteva godere fino a qualche mese fa, dimostrando in modo lampante che tutto, anche un contest di canzonette, può essere politicizzato, truccato e veicolato senza pudore, alla faccia di chi crede davvero nella vis creativa e nella forza dirompente dell'arte e della musica.
Perde il mondo occidentale infognato nel pantano della propria ipocrisia: il mondo occidentale che predica pace ed arma l'Ucraina, che esalta il valore ecumenico della libertà e inibisce a sportivi ed artisti russi la partecipazione a qualsiasi competizione internazionale, che il giorno prima festeggia la liberazione dal nazifascismo e il giorno dopo celebra le mogli dei nazisti ucraini nei salotti buoni dei talk show internazionali.
Vince Novak e con lui tutti coloro i quali credono ancora nella libertà di scelta e nell'intangibilità del principio di autodeterminazione personale.
Novak che rifiuta il ricatto della vaccinazione obbligatoria, mettendo quasi a rischio tutta la propria carriera, rappresenta in senso ampio tutta quella fetta di cittadinanza che ha patito, per mesi, i ricatti e le angherie dei governi, che ha subito le peggiori limitazioni incostituzionali della libertà personale dal dopoguerra, che ha financo dovuto rinunciare al lavoro, bene supremo, per continuare ad affermare un proprio sacrosanto diritto.
Ancora una volta, giunge dall'orizzonte slavo ( prima la Russia e ora la Serbia ) quel moto internazionale di dissenso nei confronti del mondo ad una dimensione e del pensiero unico dominante, plasmato dalle multinazionali criminali del farmaco e degli armamenti.
Ancora una volta ....